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Vince Staples si guarda dentro per trovare casa

On July 12, 2021

Foto di Tyree Harris

Ogni settimana ti parliamo di un album con cui pensiamo tu debba passare del tempo. L'album di questa settimana è il quinto album omonimo di Vince Staples.

La domanda che ha ossessionato e perseguitato psicologi, e perfino studenti in corsi introduttivi sul campo, chiede: In che misura il nostro ambiente ci plasma o modella chi siamo? È il classico dibattito sulla natura contro l'allevamento. Nell'ultimo di Vince Staples, egli srotola i fili che fabbricano le sue origini, bilanciandosi sui fili tesi per attraversare i ricordi che incarnano chi è. Esplora il rapporto tra se stesso e la sua casa, chiamando Kenny Beats per assisterlo nel compito di svelare i suoni del suo peregrinaggio.

La produzione di Vince Staples è priva di suoni invadenti o fragorosi, divergendo nettamente dagli album precedenti come FM! e Big Fish Theory. Il rapper di Long Beach adotta un tono più modesto per affrontare temi più pesanti. Tirando indietro le tende, sbircia attraverso la finestra per rivelare la realtà delle sue storie, tutte prese in prestito dal suo passato e dall'infanzia. Nella traccia di apertura “ARE YOU WITH THAT?” oltre i sintetizzatori pulsanti, Staples narra immagini avvincenti di sangue che scorre e pronuncia la scioccante frase: “ho dovuto lottare per la mia vita.”

Il tono dell'album si approfondisce con canzoni come “SUNDOWN TOWN,” saltando da scene di dormire su un divano a un diluvio di proiettili. L'album prende infine una pausa con “THE APPLE & THE TREE,” lasciando gli ascoltatori ad ascoltare attentamente i quasi ingannevoli pizzichi di chitarra che accompagnano un clip parlato.

“TAKE ME HOME” vede Fousheé prestare la sua voce per il ritornello. Il titolo stesso pone una giustapposizione tra ciò che Staples ha notato nelle canzoni precedenti e le sue emozioni attuali. Dal raccontare cosa ha visto nella sua comunità e la necessità di allontanarsi da determinati schemi e sistemi, casa è ancora casa alla fine. La traccia è strettamente collegata alla canzone “THE SHINING,” svelando rivelazioni non censurate del profondo amore per il luogo dove è cresciuto, che continua nonostante il suo successo e la sua fama.

Staples non ha mai eluso il labirinto di emozioni o temi che hanno afferrato la sua mente, né ha mai creato musica per il gusto del mainstream e della radio. Anche in mezzo alla sua provocatoria sperimentazione e combinazione di generi nei suoi vari album, rimescola le sue carte e le posiziona davanti agli ascoltatori affinché noi possiamo raccoglierle ed osservarle da soli. Vince Staples sottolinea i messaggi e i testi del rapper sullo sfondo di suoni non trattati e produzioni a bassa velocità. L'album sembra arrivare in un momento in cui il rapper raccoglie i pezzi arrotondati del puzzle della sua vita e li unisce per rendere un'immagine completamente vivida e intima dell'ambiente che lo ha plasmato.

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Profile Picture of Jillian Nguyen
Jillian Nguyen

La storia di Jillian inizia con jam session su brani Eurodance dei primi anni 2000, portandola a definirsi oggi come un'appassionata di EDM. Jillian ha seguito i suoi artisti preferiti in oltre 15 festival musicali e innumerevoli concerti.

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