Foto di Colin Medley
nOgni settimana ti parliamo di un album con cui pensiamo tu debba trascorrere del tempo. L'album di questa settimana è Eau De Bonjourno, il secondo album in studio del gruppo pop sperimentale Bernice di Toronto.
Ci vuole molta controllo e curiosità per creare un album che riesca a trovare un equilibrio tra il gradevole e il sorprendente, il naturale e il nuovo, perfettamente come Eau De Bonjourno. Robin Dann e la sua band Bernice (Thom Gill, Dan Fortin, Felicity Williams e Phil Melanson) fortunatamente non mancano di entrambe. Con la loro evidente ricchezza condivisa di conoscenze jazz e una corrente sotterranea di pop e R&B, la loro scintilla collettiva di songwriting ha dato vita a una fantasia di 49 minuti che discute di tutto, dal valore intrinseco all'ansia sociale.
Anche tra tutti i suoi rischi, stranezze e sovversioni, Eau De Bonjourno mantiene una leggerezza e riesce a evitare con freschezza la pretensione e la pesantezza in più che tende a appesantire molti progetti simili. Prendi il brano “Big Mato”, dove armonie vocali leggere e campanelli elettronici scintillanti si incontrano con bassi sintetici frizzanti per creare una canzone su un'insalata. E l'amore. C'è molto in ballo, ma il messaggio è dolce (“Voglio conoscerti; sei invitato a mangiare la mia insalata”) e non suona mai più complicato di come appare il sole che colpisce le onde dell'acqua o la sensazione del primo morso in una croccante mela. “Personal Bubble,” una canzone che ha acquisito nuova rilevanza dopo essere stata scritta prima de COVID riguardo al disagio di Dann nella folla, si sente altrettanto spoglia, con i suoi ritmi dolci e spasmodici e melodie amichevoli di flauto, fino a esplodere in un solista di sax jazz esaltante.
Le momenti più stravaganti e sorprendenti di Eau De Bonjourno funzionano però come un abile contrasto ai suoi momenti più delicati e sinceri: l'ultima dolce e meditativa minuta in “Sono io, Robin”, la sontuosa ballata al piano minimalista “Bella casa”, il ritornello lento, elegante e contorto nella traccia finale “Ti scegliamo”. “Possiamo vivere nel futuro”, canta Dann per concludere un album che, in molti casi, funge da prova di questa affermazione.
Sebbene i testi stream-of-consciousness tendano a sfociare talvolta nel dolciastro, con le loro immagini di natura e animali e una consegna a volte invariata, c'è sempre un pizzico di consapevolezza giocosa o di decisione sonora a sinistra per compensare. Inoltre, spesso contribuisce a un senso giovanile di meraviglia che rende l'album un piacere ad ogni angolo.
Amileah Sutliff è una scrittrice, editor e produttrice creativa con sede a New York ed è l’editor del libro The Best Record Stores in the United States.
Esclusivo sconto del 15% per insegnanti, studenti, membri militari, professionisti della salute & primi soccorritori - Verifica la tua identità!